ANNO 14 n° 119
Giovedì Web
Peeple, la reputazione
diventa social
di Samuele Coco
10/03/2016 - 02:01

di Samuele Coco

VITERBO - Dopo averne dato l’annuncio diverso tempo fa, Julia Corddray e Nicole McCullogh sono sparite insieme alla loro idea. La situazione è cambiata solo qualche giorno fa: Peeple è vivo e vegeto, ed è arrivata anche l’app per iPhone (per ora solo in Nord America).

Ma procediamo con ordine: Peeple, è un servizio innovativo che si propone di valutare la reputazione degli individui online, al punto tale da essere soprannominato ''TripAdvisor per le persone''.  A ottobre le due fondatrici avevano parlato di Peeple come una naturale evoluzione del sistema valutativo della qualità che in rete si applica praticamente a tutto, dai luogi visitati fino ai prodotti o servizi. Le polemiche non mancarono, ovviamente, ma in queste casi non guastano affatto, anzi servono a creare la giusta attesa nonostante il rischio di incappare in guai legali.

Rispetto all’idea originale, però, il nuovo servizio ha introdotto una serie di limitazioni atte ad evitare contenziosi tra utenti o fenomeni di cyber bullismo: infatti sarà necessario accedere al servizio tramite profilo Facebook e utilizzare un numero di telefono reale, inoltre l’età minima per utilizzarlo sarà di 21 anni. Peeple permette di lasciare giudizi da 1 a 5 su campi come il lato professionale, umano o amoroso, ma rispetto all’idea originale sarà possibile visualizzare solo quelli positivi e quelli che il destinatario renderà visibili.

Anche se, a creare nuove polemiche attorno al servizio, ci sono indiscrezioni che parlano già di un servizio a pagamento, che verrà lanciato nei prossimi mesi, con lo scopo di aggirare queste limitazioni e permettere agli utenti paganti di visualizzare tutti i commenti, anche quelli non approvati. Insomma, una sorta di passepartout digitale, per poter sapere di tutto e di più sulle persone che ci interessano. Oggi, si usano già i social per cercare di carpire più informazioni possibili sulle persone che ci interessano, ma Peeple con il suo servizio a pagamento somigliano più ad un capitolo tratto da ''Grande Fratello'' di Orwell che ad un utile social network.

 





Facebook Twitter Rss